IL GIARDINO DI QUARK
- Scritto da Maddalena Sella
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Quando sentiamo la parola “canile” ci si stringe il cuore.
Pensiamo a quelle creature chiuse nelle gabbie, tristi o persino disperate… Sole, senza famiglia… A volte mal nutrite (o peggio), esposte alle intemperie: freddo in inverno, caldo in estate… Box sovraffollati, non sempre puliti…. E le ciotole con l’acqua sporca…
Molti di noi non ce la fanno a reggere il peso di questo impatto e non varcano quei cancelli.
Il “Giardino di Quark” si trova in una zona tranquilla: intorno natura boschiva, niente rumori né inquinamento. Si sentono cantare gli uccelli.
La scritta sul cancello ci comunica che stiamo per entrare in un “Rifugio”: coloro che vi abitano sono al sicuro e nessuno (nemmeno i cacciatori che a volte sparano lì attorno) potrà fare loro del male.
Sappiamo che gli ospiti sono anziani, alcuni con acciacchi e menomazioni. Ma ciò che sorprende chi entra per la prima volta è la serenità e persino l’allegria con la quale gli ospiti a quattro zampe vengono incontro a significare la loro gioia nei confronti dei visitatori.
Sono cani FELICI, il Rifugio è la loro casa, Alessandra la loro mamma umana e le sue collaboratrici sono tate amorevoli.
I box sono riscaldati in inverno, tende generose li proteggono dal sole nei mesi estivi.
Qualcuno è timido e se ne sta nella cuccia, sempre pulita e ordinata, confortevole.
Le porte dei box sono aperte e chi lo desidera gioca (secondo le proprie possibilità!) nello spazio comune antistante.
Ho conosciuto Quark, cane saggio, che ha insegnato a noi visitatori a sorridergli (come ancora ricorda un cartello sul box nel quale abitava).
Ora il suo testimone simbolico (il carrellino) è passato a Joe, che ha tanto da raccontare nonostante la giovane età.
Il tempo vola, nel giardino; le nostre ferite umane vengono curate (a volte guarite) in quella dimensione di amore vissuto, reale e tangibile.
Quando esco dal cancello mi sento leggera nel cuore e a casa, guardando e carezzando i miei cani, penso che anche quelli che abitano nel “Giardino di Quark” hanno l’affetto e le cure di una famiglia e un luogo sicuro e confortevole nel quale abitare.
Ricordiamo però che quelle creature sono anziane e bisognose di cibi speciali e di cure (visite veterinarie, trattamenti, farmaci); la bolletta della luce per l’uso delle lampade che li riscaldano quando fa freddo va pagata, e così via.
Contribuiamo a far sì che la loro vita continui ad essere come la vediamo quando li andiamo a trovare: adottando un cane, portando cibo, facendo donazioni in denaro.
Sorridendo, come piaceva a Quark.
IDA CARUGGI